giovedì 16 luglio 2009

Marlowe a Parigi

Marlowe, prima di arrivare a Parigi, aveva consultato le carte in suo possesso. Vero o no che fosse, Marisa abitava in Rue Laforet, a Montparnasse. Viveva lì dal 1979. Prima stava a Viareggio. Dopo esser diventata madre Marisa aveva cominciato a bere, a uscire di sera, a frequentare locali notturni. Aveva scoperto che nei luoghi opportuni si può guadagnare senza fare un vero lavoro, anche se lo chiamano il lavoro più antico del mondo. Poi aveva fatto il grande passo. A Parigi, per girare dei film porno e per esibirsi Au Lapin Rouge. Le era andata bene. Adesso si faceva chiamare Isa di Culo, aveva circa dodici ragazze che lavoravano per lei, e un compagno egiziano, ex ballerino, ex mercenario, ex maestro di yoga, che ora si dedicava al sexy shop di Avenue Royale.

"La storia è molto complessa, con numerosi personaggi, ed a una prima lettura risulta quasi incomprensibile, anche perché per sceneggiarla hanno fuso due storie diverse, intensificandone l'intreccio senza un attimo di sosta, quasi una metafora del caos che regna nel mondo metropolitano odierno" pensò Philip ricordando la trama de Il Grande Sonno.
"Forse quei due non sono proprio dei dilettanti!"

Isa Di Culo era ancora una bellissima donna. Il vestito da sera di Worth la fasciava mettendo in risalto le sue forme mature. Il décolleté ancora fresco era sottolineato da due semplici giri di topazi chiari cabochon e ripresi da un pavé delle stesse pietre sui due bracciali a fascia, che portava con grandissima disinvoltura. Estrasse dalla borsetta filigranata di platino il bocchino di lacca cinese e una Balkan Sobranie verde acqua.
"Mi fa accendere, giovanotto?" disse allungando a Philip il Dupont vintage incrostato di zaffiri pallidi e madreperla.

"Lei mi ricorda qualcuno..."
"Io sono qui per farle una domanda"
"Lei è americano?"
"Oggi è una giornata splendida" disse subito Philip capendo l'antifona.
"Non capita spesso, in questa stagione..."
"Quanti figli ha avuto?"
"Lei è americano!"
"Non faccia come i due vecchi, mi risponda!"
"Come vuole lei, pensavo fosse una visita di cortesia..."
"Vuole rispondermi o sta prendendo tempo?"
"Le rispondo: nessuno."
"E Carne?"
"Bastardo!"
"Io?"
"No!"
"Carne?"
"Nemmeno, sto parlando di quel vecchio frocio!"
"Quale dei due?"
"Colui..."
"Il padre?"
"Macchè padre! Una gentildonna della alta società londinese, nubile, era andata a partorire una una villetta dello Yorkshire, lontano da sguardi indiscreti, e poi se ne era tornata a casa come se nulla fosse successo. Il bimbo era rimasto lì. Un bimbo solo a casa di due vecchi froci avrebbe dato nell'occhio così, un po' per denaro e un po' per pietà, accettai di divenirne a tutti gli effetti la madre..."
"E Carnet?"
"Quella è un'altra storia, molto più complicata, ma è ora che la verità venga a galla!"

Mentre Marlowe pregustava il successo due brutti ceffi si materializzarono davanti a lui e lo riempirono di botte.
"Di nuovo?" fu tutto quello che riuscì a pensare prima di svenire.

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