giovedì 16 luglio 2009

Una pausa

"Sono sulla pista giusta... altrimenti non mi avrebbero menato come un tamburo!"
Dopo avere elaborato questa conclusione aprì gli occhi, anzi uno solo perchè l'altro era gonfio come un bignè senza crema. Giaceva su un mucchio d'immondizia, umida, puzzolente. Le costole gli facevano male come se qualcuno lo avesse preso a calci.
"Un po' di botte le ho sempre sopportate, Raymond lo sapeva e non se ne è mai approfittato ma questi due hanno esagerato!"

"Devo parlare con voi"
"Non puoi"
"Perchè"
"Devi aspettare"
"Cosa devo aspettare?"
"Che torni Klaus"
"Dove è andato?"
"Non lo so nemmeno io"
"E se manca Klaus questa storia non va avanti?"
"Può andare avanti ma senza troppi strappi"
"Per me andrebbe bene anche così"
"Con tutte le botte che hai preso?"
"Lo sai anche tu?"
"Sì, ho letto il pezzo che ha scritto Klaus"
"Sicuro che non lo avete scritto insieme?"
"Ti ho detto che è stato Klaus... gli ho persino detto di non esagerare, che un paio di calci nelle costole mentre eri svenuto non servivano... e lui mi ha risposto sarebbero serviti, al tuo risveglio, a ricordarti che 40 dollari al giorno te li devi guadagnare... forse, se non avessi insistito sul fatto che toccava a lui pagarti..."

Ero certo che Marlowe non mi avrebbe mai picchiato ma era meglio ribaltare quel rischio su Klaus. Pensai anche che una pausa facesse bene a tutti, soprattutto a Klaus.

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