sabato 20 giugno 2009

Historia mater justitiae

La vecchia millecento arrancava per la stradina ai margini del paese. Dopo aver scartabellato tutti gli archivi parrocchiali di Santa Caterina Albanese, Fagnano Castello, Mottafollone, San Sosti, Sant'Agata di Esaro, San Marco Argentano (visita alla quale parteciparono anche gli allievi dell'Istituto di Istruzione Superiore Liceo Classico Statale "P. Candela), Mongrassano, Cervicati, San Donato di Ninea, Roggiano Gravina (dove chiese collaborazione all' Educandato Maria SS. Bambinae e al Parroco di Regina Paradisi, Don Carmelo Vissani), Cerzeto, San Martino di Finita, Acquaformosa, Altomonte, Torano Castello,Sartano e Chiodo sartanese (oltre, ovviamente, un'accuratissima ricerca a Malvito), era riuscito finalmente ad ottenere qualche informazione: a Chiodo Sartanese abitava uno storiografo di fama mondiale, malvitese ab antiquo e divenuto poi docente di cultura mediterranea ad Harvard. Adesso, il professor Salvatore Caruso era tornato a trascorre la vecchiaia nella vecchia casa di famiglia. Don Salvatore, come lo chiamavano a Chiodo, aveva fatto studi accurati sul passato medioevale di Malvito.
Durante le sei ore in cui Don Salvatore gli illustrò la storia di Malvito, Breviglieri pregò che gli venisse un ictus per togliersi quella infinita rottura di coglioni.
Alla fine tirò fuori una fotocopia della pietra.
"Ah - disse Don Salvatore - il celebre Lapis Malvitensis! Sembrerebbe un atto di proprietà"
"Sembrerebbe?"
"Anche se lo fosse, è scaduto da secoli!"
"A quali terre si riferisce?"
"Non serve consultare la pietra, per saperlo! La Casata dei Kuleos governò saggiamente queste terre dalla fine della quarta crociata. Karnelmo Kuleos era un prediletto di papa Innocenzo III che lo voleva a capo della spedizione in Terrrasanta. Ma come certo saprà i francesi volevano invece il conte Teobaldo di Champagne, che però morì nel marzo 1201; Tutti pensavano che Karnelmo sarebbe partito alla testa delle truppe, ma invece fu Bonifacio I del Monferrato a prendere il suo posto. La crociata doveva essere diretta contro i musulmani in Terra santa, ma in realtà si risolse nel saccheggio di Costantinopoli da parte dell'esercito crociato, portando alla spartizione dell'Impero bizantino e alla costituzione da parte dei crociati dell'Impero Latino. Nella prima enciclica di Innocenzo III dell'agosto 1198 la liberazione di Gerusalemme è vista come necessaria, ma questo obiettivo non fu raggiunto, solo una piccola parte di crociati raggiunse la Terrasanta. Karnelmo era tra loro, ma giunto a Gerusalemme venne prima inchiappettato e poi ucciso da dei predoni. Papa Innocenzo per farsi perdonare, donò le terre al figlio di Karnelmo, Karnes, il quale però era detito alla gozzoviglia, quindi le terre furono amministrate dal fratello minore Karnin."

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