sabato 20 giugno 2009

The long way to Yorkshire

"Cosa cazzo è andata a fare Kate da quei due vecchi sorci?"
"L'avranno chiamata loro..."
"La intorteranno di sicuro..."
"Le parleranno male di me..."
"Le chiederanno dei soldi..."
"..."
Ogni cinque minuti una nuova ipotesi sfiorava il suo stanco cervello. La sua storia con Carnet lo stava sfinendo... Carnet era l'autore di qualsiasi buona azione mentre a lui venivano attribuite le peggiori nefandezze... Persino il giorno del suo matrimonio Carnet lo aveva fatto sequestrare per prendere il suo posto, negli anni successivi era anche riuscito a fare figliare Kate un paio di volte! E quando Kate gli chiedeva che fine avesse fatto suo fratello lui rispondeva tranquillamente.
"Conosci Carnet, sarà disteso al sole di una spiaggia tailandese... prima o poi si farà vivo."
Carne era davvero in Tailandia, ce lo aveva fatto spedire Carnet. Ma non era su una spiaggia, era nella cella più sicura della prigione privata del proprietario di una catena di bordelli, intontito dall'oppio che gli veniva fornito in abbondanza.

"Cherchez la femme. Se trovo Kate la matassa comincerà a dipanarsi"

Mentre guidava continuava a parlare, a porsi domande a e darsi le risposte anche se non aveva ancora capito chi stava cercando davvero e il perchè. In questa confusione l'oppio aveva molto probabilmente una sua precisa parte così come la castità forzata a cui era stato sottoposto durante gli ultimi sei anni, prima di essere liberato durante la rivolta delle prostitute. Si sentiva come il Re Sole nella Maschera di Ferro e un po' anche come il Conte di Montecristo. Prima o poi avrebbe saputo chi era.

"Quale matassa?" si chiese prima di addormentarsi convinto di parlare con il professor Jirolam Salajdarian.

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