"Stanno decidendo la grafica della copertina?"
"Non mi pare, credo che non abbiano un cazzo da fare e fanno finta di lavorare..."
"A me piace la 5"
"Non cadere nella stessa trappola! Non è così che si decide una copertina, si chiama un grafico, gli si dice di leggere il testo e di arrangiarsi seguendo la linea della stessa collana..."
"Ho capito. Mi ricordo di una volta che persino la donna delle pulizie..."
"... aveva detto che non le piaceva e non se ne è fatto nulla...."
"Sì, le cose andavano così... il grafico rifaceva il lavoro in due versioni, una brutta e una bella... così la scelta la faceva lui..."
"...tranne quando il cliente sceglieva quella brutta!"
"Pagava lo stesso?"
"Non sempre!"
"E perchè uno faceva il grafico?"
"Meglio che non te lo dica!"
"Ho capito lo stesso"
"Ora cerchiamo di capire cosa sta succedendo. Ecco cosa penso: gli editori sanno la storia dei testi modificati ed hanno loro la copia che hai perso."
"Come fai a dirlo?"
"Deduzione. Vedi traccia della pietra di Malvito nei disegni della copertina?"
"No"
"Se ne parla all'inizio, tutti la vogliono, poi se ne riparla al 135esimo, quando Winnie la trova nella borsa. Non è un elemento marginale, è il nocciolo stesso della storia, io l'avrei utilizzata almeno come elemento decorativo..."
"Sempre che nella storia originale ci sia una Pietra di Malvito..."
"Che ne dici?"
"Se fossi un giapponese a questo punto l'harakiri sarebbe d'obbligo... Avere scritto un libro e non sapere nulla della storia che c'è dentro!"
"Potremmo separarci, ognuno potrebbe scriverne una parte senza leggere quello che l'altro sta scrivendo o ha scritto... sarebbe la stessa cosa..."
"La prossima volta scrivo delle favole per bambini"
"Come se fosse più semplice... e poi cosa sucederebbe se ti cambiassero i testi anche lì? Prova a pensare se una gita in un giardino pieno di fiori si trasformasse in un horror sadomaso?"
venerdì 24 luglio 2009
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