giovedì 16 luglio 2009

Prima visita di Marlowe

Erano quasi le undici di una mattina di mezzo ottobre, senza sole e con una minaccia di pioggia torrenziale nell’aria troppo tersa sopra le colline. Portava un completo azzurro polvere, con cravatta e fazzolettino blu scuro, scarpe nere e calze nere di lana, con un disegno a orologi blu scuro. Era ordinato, pulito, ben rasato e sobrio, e non gliene importava che la gente se ne accorgesse. Sembrava il figurino dell’investigatore privato elegante. Andava a far visita a svariati milioni di dollari.

In quella villa dello Yorkshire c'era la chiave del mistero, o per lo meno una delle chiavi. I due vecchi sapevano sempre tutto, forse di più di quello che loro stessi pensavano di sapere, in ogni caso troppo. Philip era certo che sarebbe uscito da quella casa con alcune frecce in più al suo arco ma per il momento la priorità era quella di entrare. Nessuno infatti gli stava aprendo la porta.

"Suonano, vai ad aprire?"
"E perchè io?"
"E perchè io?"
"Non sarebbe ora che almeno una volta tu alzassi le tue flaccide chiappe?"
"Perchè, le tue sono sode?"
"Ti piacerebbe?"
"Non puoi pensare ad altro?"
"Non sarebbe meglio andare ad aprire?"
"Ci voleva così tanto per chiederlo educatamente?"
"Allora, vai o no?"
"Fanculo. Vado"

"Chi è?"
"Una sorpresa!"
"Una sorpresa?"
"Un bel giovanotto, molto elegante, con un completo azzurro polvere, con cravatta e fazzoletto blu. Assomiglia a quell'investigatore privato del film The Big Sleep, ricordi?"
"Saranno passati cinquant'anni, come pretendi che me ne ricordi? Fallo entrare, vuoi lasciarlo sulla porta?"



"Non vi disturberò a lungo, voglio solo farvi alcune domande"
"Non abbiamo fretta... non potremmo cominciare in modo diverso?"
"Avete ragione. Amate le orchidee?" Marlowe pensò di rompere il ghiaccio non parlando del tempo.
" Non particolarmente." risposero all'unisono i due vecchi, soddisfatti perchè la cosa aveva preso la piega giusta.
"Sono orribili. La loro carne assomiglia troppo a quella umana e il profumo ha la putrida dolcezza della corruzione.
Bene, detto questo, passiamo alle domande."
"Lei è americano?"
"Bando alle ciance. Ho bisogno di risposte."
"Se non se ne può fare a meno... spara."
"In giro non si fa che vedere un sacco di pistole, e niente cervello. Io non ne ho. "
"Cervello?"
"Pistola!"

Erano finiti in un vicolo cieco.

"Parlatemi dell'ultima volta che avete visto insieme i due gemelli"
"Quando è stato?"
"Lo chiedi a me?"
"Non avevi detto che uno era tuo figlio?"
"Se fosse davvero mio figlio, l'altro di chi sarebbe?"
"Cosa vuoi che ne sappia?"
"Sai cosa vuol dire gemelli?"
"In che senso?"
"Hai presente quelle camicie col doppi polsini...?"
"Che si chiudono con...?"
Philip si tappò le orecchie e si dispiacque di non avere frecce.
"Non si ferma a cena da noi, giovanotto?"
"Fanculo!" gridò Philip mentre era già a metà del vialetto, sulla via del ritorno.

"Acuto, quel ragazzo!"
"Ma noi siamo stati bravi..."
"Non abbiamo risposto alla sua domanda..."

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