"Dovevo immaginarmelo!" disse Dio.
"Un affare così imbrogliato, con così tanti livelli ontologici... neanch'io riesco a farci un granché."
"Forse è colpa degli autori..." insinuò San Tommaso d'Acquino
"Quali autori? Gli spilungoni?"
"Sembrerebbe così"
Dio sembrò ignorare il consiglio di Tommaso. Non si faceva convinto che esistessero realmente degli autori. Era un po' come il dibattito tra creazonismo ed evoluzionismo.
Finchè si parlava di lui, di Dio, il crazionismo andava bennissimo; ma qui, più che una creazione sembrava proprio la crescita incontrollata di piante lasciae andare a caso in un terrazzo...
"La regola del chi vince vince?" chiese Tommaso leggendogli nel pensiero.
"Già" rispose Dio meditabondo...
"Una crudeltà entropica!" disse il santo
"Se è per questo lo faccio anch'io"
"Beh, dovrebbe vincere Carne, no?"
"Non ne sono sicuro... Non è bastato neanche dare a un uomo il potere assoluto, che è quello che loro vorrebbero. Dare a un uomo la possibilità di cambiare tutto... Niente, neanche questo gli va bene!"
"Maestà, Vi ricordo che con il libero arbitrio ci avete già provato circa un milione di annni fa, e non è andata tanto bene..."
"Eppure questo Carne sembrava il tipo giusto. Veniva bene anche lo slogan: il Verbo si fece Carne... Suona bene, ha appeal..."
"Si, ma... gli autori..." tornò a ribadire Tommaso.
"Cos'hanno che non va?"
"Non sono veri scrittori, sono dei copywriters, scrivono al massimo cinque righe, se le fanno pagare milioni, e poi scrivono sempre frasi banali, tipo dove c'è barilla c'è casa, oppure sensing the difference.
E poi, diamine, c'è n'è uno che sembra proprio che voglia incasinare le acque, continua ad aggiungere personaggi, adesso non gli da più neppure un nome, li numera e basta, Vi sembra normale?"
"Se è per questo lo faccio anch'io"
"Maestà, non è che quei miscredenti si credono onnipotenti?"
"Se è per questo lo faccio anch'io"
lunedì 20 luglio 2009
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